martedì 26 gennaio 2021

3° Convegno di UNA ROSA COME BANDIERA Progetto operativo per rilanciare l'economia e creare nuovi posti di Lavoro


2015. Questo convegno,  che ebbe luogo nello splendido salone di rappresentanza di Palazzo Spinola Gambaro di Via Garibaldi, dimostrò la validità delle premesse da cui  Voltar Pagina era partita:  il susseguirsi, senza soluzione di continuità, di emergenze sociali ed economiche ha origine da una profonda crisi culturale, nata molto tempo fa, ma che negli ultimi decenni ha subito una forte accelerazione e, per avere almeno la speranza di uscire dal tanto famoso quanto abusato concetto del “tunnel”, bisogna tornare laddove tutto è partito.  Questo per dire che, anche con le sue modestissime possibilità, una piccola associazione riuscì a dimostrare come sia possibile individuare una delle strade giuste per rilanciare l’economia e creare nuovi posti di lavoro; in altre parole, per  adempiere  alle finalità di Una Rosa come Bandiera. Infatti, fu nel corso della primavera di quell'anno che tale progetto si saldò con quell’altro più longevo denominato Liguria, una culla per la rinascita delle arti, che si proponeva di far sì che Genova conquistasse un primato nelle arti. Ritenendo particolarmente promettente puntare sul rilancio dell’arte figurativa, alla fine di un lungo percorso preparatorio, Voltar Pagina ebbe la possibilità di organizzare una grande mostra a Palazzo Ducale e a Palazzo Imperiale, radunando le opere di dodici bravi artisti liguri , e promuovendo un contestuale convegno sul senso dell’arte . Fu proprio in quella occasione che si accesero entusiasmi e si crearono rapporti con intellettuali, critici d’arte e direttori artistici di altre regioni italiane, disposti a condividere il percorso dei liguri.  Furono proprio quei contatti ad aprire strade promettenti, una delle quali era destinata a portare una grande mostra di pittori e scultori italiani contemporanei in California – precisamente a Los Angeles e a San Diego – dove oltre a quadri e sculture venivano richiesti i prodotti di eccellenza del territorio: artigianato e generi alimentari, ma anche moda, tanta moda dal momento che, come ci fu detto, lo stile italiano molto presente sulla costa atlantica, non arrivava mai su quella che si affaccia sul Pacifico.

La strada ormai era aperta: la Regione Liguria oltre al patrocinio aveva assicurato un contributo di 18.000 euro e dal Banco di Chiavari e della Riviera Ligure, come sponsorizzazione, ne sarebbero arrivati altri 3.000. Tale somma avrebbe dovuto servire per radunare in una mostra-base le opere dei migliori artisti figurativi contemporanei italiani che poi sarebbero dovute partire per la California assieme ai prodotti di eccellenza del territorio che già si cominciavano a censire con l’adesione più che entusiastica di numerose nostre aziende interessate a trovare sbocchi in altri mercati. Per un anno intero moltissime persone lavorarono attorno a questo progetto finché una volontà oscura e maligna annidata da qualche parte ne decretò il fallimento negando i locali di Palazzo Ducale dopo averli promessi, il che significò la perdita non più recuperabile dei contributi ottenuti e l’impossibilità di realizzare quel passaggio intermedio destinato a portare tutti in California e quindi ad aprire nuovi scenari di lavoro.

Di seguito alcune immagini per illustrare la storia di questo convegno

Paola, l'allevatrice di galline ovaiole, scelta come testimonial 

L'ingresso di Palazzo Spinola Gambaro, sede del
Banco di Chiavari (ora BPM)

Il quadro raffigurante la testimonial in mostra nel
salone di rappresentanza

Una mostra di arte figurativa allestita nella sede del Banco di Chiavari

Artisti a Palazzo Spinola Gambaro. Opere di
Lenka Vassallo e Svevo Salvini

Artisti a Palazzo Spinola Gambaro. Un'opera di Dionisio di Francescantonio

Artisti a Palazzo Spinola Gambaro. Un acquarello di Elisabetta Semeria

Artisti figurativi a Palazzo Spinola Gambaro. Un'opera di Fabio Prati

Salone di Rappresentanza di Palazzo Spinola Gambaro, il pubblico

Salone di Rappresentanza di Palazzo Spinola Gambaro

A sinistra: Sandro Ruiu presidente di Attiva-Mente che prestò la sua preziosa collaborazione all'organizzazione del convegno


TUTTI I PRODOTTI LIGURI CHE AVREBBERO
 DOVUTO ARRIVARE IN CALIFORNIA 

Lo sciroppo ricavato dalle rose della Valle Scrivia
 (nella foto: quello prodotto dall'azienda di Maria Giulia, relatrice del Primo Convegno assieme al sindaco di Savignone)
Lo sciroppo di rose della storica azienda F.lli Romanengo  

I mitici dolcetti della premiata ditta Romanengo (facile immaginare il successo che avrebbero incontrato in California)

Il gustoso salame di Sant'Olcese

Il delicato olio delle Riviere e la pasta artigianale dell'Alta Valle Scrivia

L'immancabile pesto 

Il miele di Liguria

Il pandolce genovese, il più austero dei dolci natalizi italiani

I raffinati quaresimali

I vini di Liguria

I cosmetici ricavati dai petali di rose della Ditta Ardes

Le sedie chiavarine, ovvero il design prima del design

I pregiatissimi damaschi di Lorsica

e i velluti e le sete di Zoagli

Le eleganti ceramiche bianche e blu di Albissola

Altro classico "bianco e blu" di Albissola
I "macachi", le rustiche e poetiche figurine in terracotta del presepe ligure
La filigrana di Campoligure

I merletti di Rapallo
La promozione delle tradizioni popolari e, in particolare, dei Pellegrinaggi e degli Itinerari Mariani di probabile interesse per i numerosi discendenti dei liguri che emigrarono in California nei secoli scorsi
Il Santuario di Nostra Signora della Guardia, nel cuore e nei ricordi dei liguri nel mondo

IL DEPLIANT CON IL PROGRAMMA 
DEL TERZO CONVEGNO